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martedì 11 dicembre 2012

Buono come il pane (panificazione e pasta madre: alla riscoperta di sapori antichi)

Stasera ho deciso di parlare, ancora, di pane e di pasta madre.
La pasta madre è, per chi non fosse stato attento e non avesse letto i miei primi articoli (ahi ahi ahi... impreparati!!!) un lievito naturale, nato dalla fermentazione di zuccheri e farina, che, se ben conservato, si riproduce e diventa, in questo modo, eterno.
I panificatori di una volta avevano il loro lievito madre vecchio di generazioni, fatto dal padre del padre del padre...
Oggi sono rimasti davvero in pochi ad utilizzare questo lievito naturale, perchè prevede dei lunghi tempi di lievitazione e perchè, comunque, ha dei vincoli quantitativi: solo "riprodurre" il LM necessita una dozzina di ore, di conseguenza per le panetterie o le pizzerie utilizzarlo vorrebbe dire quantità limitate.
Però, per noi aspiranti cuochi/panettieri/pasticceri con delle velleità bio, il lievito madre è una sfida irrinunciabile.
Neanche a dirlo, io mi sono prodotta il mio LM da sola, quasi tre anni fa, facendo fermentare, con accuratezza medica, farina, aceto e miele.
Dopo una gestazione di alcune settimane, con rinfreschi quotidiani, ecco che la mia pasta madre prese vita. Da quel giorno, più che una madre, è diventata quasi una figlia (pasta figlia?), nel senso che da tre anni a questa parte me la cresco e me la coccolo come una bambina.
La mia pasta madre(figlia) ha viaggiato con me e mi ha seguito in Liguria, all'Elba, in Svizzera e perfino a Minorca!!
Con lei ho fatto chili e chili di pane, brioches, panettoni, pizze ma, soprattutto, crackers, grissini e focacce in quantità industriale, che però, da queste parti, durano lo spazio di un niente.
Stasera ho deciso di parlare ancora di pasta madre perchè voglio convincervi che usarla non è complicato come può sembrare: ovvio, ci sono delle preparazioni più complesse, lunghe e laboriose (in testa a tutti il Panettone). Ma per il pane, secondo me, il gioco vale la candela.
Buono come il pane.
Chi fosse interessato a cimentarsi in questa avventura, me lo faccia sapere: la mia pasta-figlia aspetta di farsi adottare da qualche zio o zia che, sono sicura, si innamorerà di lei.



AVVERTENZA: la pasta madre da dipendenza. Poi non dite che non vi avevo avvisati!

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